Il 15 marzo 2018 il
Ministero dell’Ambiente ha prodotto una Circolare (vedi QUI) frutto di un confronto tra Ministero unitamente al Dipartimento dei vigili del
fuoco, alle amministrazioni regionali ed alle Agenzie Ambientali maggiormente
interessate, per individuare in sinergia le più opportune iniziative atte a
prevenire, o quanto meno a ridurre, i rischi connessi allo sviluppo di incendi
presso impianti che gestiscono rifiuti.
SEZIONI DI APPROFONDIMENTO E DOCUMENTAZIONE
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mercoledì 30 maggio 2018
giovedì 24 maggio 2018
Consiglio di Stato: il ruolo del Consiglio Comunale nella programmazione del commercio
Interessante sentenza del
Consiglio di Stato (n.2762/2018 pubblicata il 9 maggio 2018) che conferma come i poteri dei Comuni nella
pianificazione delle medie e grandi strutture di vendita se ben utilizzato può
limitare l’uso abnorme di nuovi centri commerciali (area ex SIO per esempio? )
.
mercoledì 23 maggio 2018
Consiglio di Stato fissa il contenuto dei Piani comunali sulle antenne per la telefonia mobile
Il
Consiglio di Stato con sentenza n. 1592 pubblicata il 13 Marzo 2018 (QUI) ha
annullato un Piano Comunale di localizzazione degli impianti di telefonia
mobile con la motivazione che prevedeva divieti di localizzazione troppo generalizzati per le antenne di telefonia mobile.
Come è noto ex comma 6
articolo 8 legge quadro nazionale n. 36 del 2001, i Comuni possono pianificare
la localizzazione delle antenne senza stabilire divieti generalizzati ma
definendo motivatamente le aree in cui non è possibile collocare le antenne sia
della telefonia che quelle radioTV
La nuova sentenza di seguito esaminata integra i criteri già fissati dalla giurisprudenza del Consiglio di Stato precedente. Nel post che segue dopo aver ripreso sinteticamente le finalità dei Piani Comunali sui criteri di localizzazione delle stazioni radio base descrivo la nuova sentenza per poi integrarne le motivazioni con gli indirizzi ormai univoci in materia dei giudici di Palazzo Spada.
martedì 22 maggio 2018
Accesso agli atti su abusi edilizi: rientra nella nozione di informazione ambientale
Spesso in materia di
accesso alle informazioni ambientali se riferite ad atti di tipo
edilizio-urbanistico, le Amministrazioni Pubbliche che li detengono rispondono
che questi atti non rientrano pienamente nella nozione di informazione
ambientale ai sensi del DLgs 195/2005 (Attuazione della direttiva 2003/4/CE
sull'accesso del pubblico all'informazione ambientale QUI).
La sentenza del TAR
Campania (Napoli) Sez.VI n.2882 del 30 aprile 2018 (QUI) afferma esattamente il contrario
di quanto sopra riportato con particolare riferimento agli atti relativi agli
interventi delle Pubbliche Amministrazioni sul fenomeno degli abusivismi
edilizi.
La sentenza costituisce un
ulteriore tassello per affermare un ruolo attivo delle associazioni e comitati
di cittadini sia nell’accedere alle informazioni ambientali di rilevanza
edilizia/urbanisticache nella legittimazione ad impugnare gli atti edilizi (sul
punto vedi questo altro post che commentava una sentenza del Consiglio di Stato
QUI)
In particolare vediamo
cosa dice la sentenza del TAR Campania in materia di accesso agli atti edilizi
ed urbanistici che possono avere un effetto sull’ambiente
sabato 19 maggio 2018
La compatibilità urbanistica degli impianti rifiuti nella procedura di VIA: una sentenza
Da tempo sostengo la tesi,
anche in relazione a vertenze specifiche ( ad esempio: Impianto rifiuti Albiano
Magra- discarica ex cava Fornace di Montignoso), che la non conformità urbanistica di un progetto sottoponibili a
Valutazione di Impatto Ambientale deve essere oggetto di specificazione
istruttoria all’interno di detta procedura
mercoledì 16 maggio 2018
Nuova demolizione di nave militare a Spezia: proroga discutibile e nessuna trasparenza
Come già avvenuto per la prima l’autorizzazione è stata rilasciata senza una adeguata e preventiva informazione dei cittadini e senza affiancare alla gestione del cantiere gli impegni di trasparenza e comunicazione che erano stati annunciati (e già non rispettati) per la prima demolizione.
Non solo ma la scelta di prorogare la autorizzazione esistente conferma i limiti istruttori della autorizzazione originaria.
Vediamo distintamente le due questioni:
1. limiti istruttori e autorizzativi della autorizzazione rilasciata e della attuale proroga della stessa
2. mancato rispetto degli impegni di partecipazione trasparenza e terzietà nella gestione dei controlli sul cantiere di demolizione
martedì 15 maggio 2018
Impianto rifiuti Volpara a Genova: mancata VIA e AUA rimuovono i disagi sanitari dei residenti
La Città Metropolitana di Genova ha concluso la procedura di
Autorizzazione Unica Ambientale (per la disciplina di questa autorizzazione
vedi QUI) dell’impianto di trattamento e smaltimento rifiuti solidi
urbani e speciali assimilabili (per il testo dell'AUA vedi QUI).
La procedura ora prevede la formalizzazione della
pubblicazione dell’AUA allo sportello unico attività produttive del Comune di
Genova.
L’impianto in questione aveva visto in precedenza la
conclusione anticipata della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale - VIA
(avviata in data 31/8/2017 in relazione alle modifiche della tipologia di
rifiuti introdotti nell’impianto) con nota della Regione Liguria in data
12/2/2018.
La motivazione era che l’entrata in vigore della ultima
versione del DLgs 152/2006 aveva comportato la abrogazione della norma che non
prevede l’applicazione della VIA ai rinnovi delle autorizzazioni.
Ci risiamo dopo l’Italiana coke in provincia di Savona (vedi
QUI) la Regione Liguria ci riprova ad usare una interpretazione
tutta sua per derogare alla procedura di VIA agli impianti esistenti.
Non solo ma la successiva conclusione della procedura di AUA
all’impianto genovese si basa sulla istruttoria (non completata) della VIA non
affrontando peraltro le annose problematiche sanitarie prodotte nei quartieri
limitrofi.
Vediamo partitamente le due questioni: la VIA annullata e l’AUA.
martedì 8 maggio 2018
Elettrificazione delle banchine o uso del gas per limitare emissioni delle navi nei porti?
Secondo il presidente degli Agenti Marittimi genovesi, (vedi oggi sul Secolo XIX) il futuro per ridurre le emissioni da navi nei porti non è nella elettrificazione ma nel gas.
Affermazione che in se potrebbe avere degli aspetti di verità ma come sempre quando si parla di scelte a potenziale impatto ambientale si esprimono ragionamenti fondati solo su logiche tecnocratiche o peggio di mercato mai legate al principio base di ogni seria valutazione di impatto ambientale di una scelta.
Affermazione che in se potrebbe avere degli aspetti di verità ma come sempre quando si parla di scelte a potenziale impatto ambientale si esprimono ragionamenti fondati solo su logiche tecnocratiche o peggio di mercato mai legate al principio base di ogni seria valutazione di impatto ambientale di una scelta.
domenica 6 maggio 2018
Parere Sanitario del Sindaco e AIA: alcuni chiarimenti dalla giurisprudenza e dalla legge
Seguendo varie vertenze in
giro per l’Italia in relazione ad impianti assoggettati ad Autorizzazione
Integrata Ambientale (AIA), mi trovo spesso di fronte alla rimozione,da parte
dei Sindaci, della loro funzione di Autorità Sanitaria esercitabile con il
Parere Sanitario di cui agli articoli 216 e 217 del Testo Unico Leggi Sanitarie
come riportato dal comma 6 [NOTA 1]
articolo 29-quater del DLgd 152/2006.
Recentemente nella vicenda
dell’Impianto LaminaM di Borgo Val di Taro la maggioranza del Consiglio
Comunale per rispondere alla richiesta di rilasciare detto Parere Sanitario, avanzata
dalla Associazione per il Futuro delle nostre valli, ha presentato una mozione
(difesa con toni in consiglio comunale non consoni per una istituzione elettiva
vedi QUI) che costituisce un
ottimo esempio della suddetta rimozione.
Le tesi fondamentali espresse
in questa mozione sono le seguenti:
1. il Parere Sanitario non
è obbligatorio perché ora ci sono Arpa e Asl che hanno il compito di far
pesare le problematiche di impatto sanitario nelle procedure di AIA
2. le prescrizioni del
Sindaco presentate in Conferenza dei Servizi possono essere non acquisite dalla
autorità competente al rilascio dell’AIA se non vengono adeguatamente motivate
Le tesi sopra esposte sono
di per se contraddittorie come si capisce perché da un lato tendono ad
affermare che il parere sanitario sostanzialmente è sostituibile da altri enti
(tesi 1) e allo stesso tempo però che il Sindaco se presenta un parere con
prescrizioni motivate queste possono incidere sulla decisione finale (tesi 2).
Anche alla luce della confusione che emerge dalla vicenda sopra riportata, la questione del Parere Sanitario del Sindaco ritengo vada adeguatamente valutata e chiarita nei suoi aspetti giuridico
amministrativi utilizzando la significativa giurisprudenza in materia.
Porto di Spezia: cosa fare contro inquinamento è agli atti ma non c’è la volontà politica
Ringrazio il Secolo XIX di ieri per avere pubblicato esaustivamente il contenuto del mio post sull'inquinamento del porto e sul mancato rispetto delle prescrizioni del Piano Regolatore del Porto.
Quello che ho scritto in questo post non è altro che il contenuto di prescrizioni previste dagli atti di approvazione del PRP. Sono anni che ripeto queste cose sul mio blog e che vengono riportate dai quotidiani locali
Non credo che verrà fatto quello che è scritto in questi atti ne ancor di più ascolteranno, in Comune i miei consigli di azione amministrativa.
Quello che ho scritto in questo post non è altro che il contenuto di prescrizioni previste dagli atti di approvazione del PRP. Sono anni che ripeto queste cose sul mio blog e che vengono riportate dai quotidiani locali
Non credo che verrà fatto quello che è scritto in questi atti ne ancor di più ascolteranno, in Comune i miei consigli di azione amministrativa.
giovedì 3 maggio 2018
Noterelle sui rumori dal porto di Spezia e i minuetti Autorità Portuale - Sindaco
La Presidente della Autorità di Sistema portuale Spezia-Carrara dichiara oggi sul Secolo XIX: "elimineremo i rumori dal porto".
Ah si? si legga la prescrizione n 13 del giudizio di VIA del Ministero dell'Ambente: ""13. le attività con maggiore indice di rumorosità,dovranno essere confinate in apposite strutture protette e isolate acusticamente."
Ah si? si legga la prescrizione n 13 del giudizio di VIA del Ministero dell'Ambente: ""13. le attività con maggiore indice di rumorosità,dovranno essere confinate in apposite strutture protette e isolate acusticamente."
martedì 1 maggio 2018
Biodigestore di Taggia(IM): una procedura di valutazione e autorizzazione inadeguata
Le note che seguono sono finalizzate ad analizzare criticamente la procedura di valutazione del progetto di biodigestore previsto nel Comune di Taggia in Provincia di Imperia.
L’impianto, localizzato in
località Colli, comune di Taggia, tratterà le seguenti categorie di rifiuti
prodotti all’interno dell’ Area Omogenea Imperiese, che comprende la Provincia
di Imperia e i tre Comuni Savonesi Andora, Stellanello e Testico:
• rifiuti urbani residuali
a valle della raccolta differenziata;
• rifiuti organici dalla
raccolta differenziata RSU;
• rifiuti “verdi”
provenienti dalla manutenzione delle aree verdi cittadine e dalla raccolta
differenziata di tali scarti;
• fanghi non digeriti
risultanti dal trattamento delle acque fognarie.
L’impianto è concepito in
maniera tale da poter trattare adeguatamente i rifiuti che saranno conferiti
nelle seguenti quantità:
• Rifiuti urbani
residuali: 49.000 ton/anno
• Rifiuti organici putrescibili
da raccolta differenziata: 26.000ton/anno
• Rifiuti “verdi”:
19.000ton/anno
• Fanghi: 9.000 ton/anno
Quella che segue è la sintesi della mia Relazione al Convegno dello scorso 27 aprile c.a. organizzato dal Movimento 5stelle locale.