SEZIONI DI APPROFONDIMENTO E DOCUMENTAZIONE

mercoledì 25 novembre 2015

Possibile attacco terroristico al rigassificatore di Panigaglia: quale sicurezza?

Rischio terrorismo: possibile attacco al rigassificatore di Panigaglia.....le istituzioni preposte dichiarano che interverrebbero in tempo i militari a cominciare dagli incursori del ComSubIn...... siamo sicuri? e soprattutto siamo certi che sia sufficiente un intervento militare o la questione è più complessa a partire dalla situazione attuale del rigassificatore e dello stato di attuazione della normativa sulle industrie a rischio di incidente rilevante ma anche di quella sulla tutela delle infrastrutture critiche cioè proprio quelle a rischio terrorismo o comunque ad azione umana diciamo "sconsiderata".

martedì 24 novembre 2015

Emissioni nel porto di Spezia tra annunci e ritardi persi 8 anni!

La Autorità Portuale annuncia per l’ennesima volta un progetto di elettrificazione del porto al fine di ridurre le emissioni da navi che attraccano ai moli spezzini ma anche dei mezzi di movimentazione che operano a terra nello scarico carico dei container.
Non è una novità: il 2 Febbraio 2010 Autorità Portuale ed Enel SpA firmarono un protocollo con gli stessi obiettivi che doveva valere fino al giugno 2013. Questa data è stata ampiamente superata senza alcuna realizzazione di quanto contenuto in quel Procollo ormai vecchio di oltre 5 anni, quasi 6 possiamo dire.

Sarà questa la volta buona? Vedremo ma intanto il punto è che questi annunci vengono fatti senza che si chiarisca:
1. perché il Porto di Spezia  sia così in ritardo nell’attuare non solo la normativa europea e nazionale ma anche gli stessi documenti ufficiali della UE in materia nonostante questi vengano citati anche nel Protocollo del 2010;
2. perché, nonostante la normativa che limita le emissioni nei porti sia molto datata,  ad oggi non sia chiaro se e come venga rispettata nel nostro porto;
3. perché non sono mai stati avviati sistemi di monitoraggio mirati sulle emissioni specifiche della navi e dei mezzi di movimentazione presenti nel nostro porto, limitandosi ad applicare monitoraggi standard sulla qualità dell’aria.

Vediamo partitamente cosa c’è dietro queste tre domande…

mercoledì 18 novembre 2015

Antenne Telefonia: Consiglio di Stato dice no nelle aree verdi

Il Consiglio di Stato con sentenza  n. 4188 depositata in data 8 settembre 2015 (vedi QUI), è intervenuto su una questione che vede spesso controversie tra  Comuni, comitati di cittadini e gestori della telefona mobile.

Il tema oggetto della sentenza  riguarda il potere del Comune di impedire la realizzazione di antenne di telefonia mobile in aree definite sensibili per ragioni sanitarie e/o paesaggistiche.

lunedì 16 novembre 2015

Inchiesta Pubblica Piano Spiagge Marinella: un Rapporto Finale non trasparente!

È stato resto pubblico il Rapporto Finale (vedi QUI) che il Comitato della Inchiesta Pubblica sul Piano Spiagge di Marinella di Sarzana ha predisposto all'interno della procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) di competenza regionale. 
Il Comitato è formato dal Presidente nominato dalla Regione Liguria, da un rappresentante del Comune di Sarzana e da un rappresentante delle associazioni ambientaliste tradizionali (Legambiente e Italia Nostra).

Non entro nel merito dei contenuti del Rapporto non per reticenza ma proprio perché il Rapporto deve essere espressione del dibattito reale della comunità locale interessata dal Piano, ed anche perché sul merito, anche da un punto di vista ambientalista, sono state presentate osservazioni molto ben argomentate come quelle del Comitato Sarzana CHE BOTTA!. 

Le note che seguono vogliono invece analizzare sotto il profilo metodologico, nei percorsi partecipativi premessa di corretta gestione dei contenuti che emergono dagli stessi, le modalità con le quali questo Rapporto Finale è stato concluso e comunicato.  

mercoledì 11 novembre 2015

Autorizzazione ambientali e compatibilità urbanistica

Spesso nelle pratiche autorizzatorie, da parte dei diversi enti pubblici competenti, si continua a sostenere la tesi che ci può essere rilascio di autorizzazioni ambientali anche in assenza di compatibilità urbanistica.

Non solo ma ad integrazione della suddetta tesi si sostiene che comunque l’Amministrazione Pubblica per negare la autorizzazione ambientale ad una attività potenzialmente inquinante non può limitarsi a sostenere che tale attività  è incompatibile con la destinazione urbanistica definiti dai piani locali, ma deve svolgere una valutazione specifica relativamente alla possibilità che una attività, se pure non conforme alla destinazioni urbanistiche ammesse in zona, non sia comunque radicalmente contrastante con le stesse. A tal fine si usa la sottile distinzione tra conformità e compatibilità urbanistica.

Una interessante sentenza del TAR Liguria n. 88 del 2015 (vedi QUI), ricostruendo al giurisprudenza in materia del Consiglio di Stato, da una risposta ad entrambe le questioni sopra riportate

sabato 7 novembre 2015

Consiglio di Stato su Marina del Canaletto e PRP: riflessioni giuridiche e politiche



L'Autorità Portuale ha vinto in consiglio di stato (vedi QUI e QUI) contro il ricorso sulla controversia della anticipazione dell'attuazione del PRP (Piano Regolatore del Porto) nell'area della Marina del Canaletto. Come si dice in questi casi: prendo atto della sentenza. 
Però continuo a non capire alcune questioni di ordine generale che vado a spiegare di seguito. 

giovedì 5 novembre 2015

Corte di Giustizia sulla responsabilità del proprietario dei terreni da bonificare


Con sentenza del TAR numero 835 dello scorso 22 ottobre 2015 (vedi QUI) la società Termomeccanica della Spezia ha vinto il ricorso al TAR contro le ordinanza del Comune di Borghetto Vara che gli imponevano la bonifica della discarica ritrovata in località Mangina.

La controversia riguarda, al di la delle questioni procedurali di tipo processuale, una questione di grande rilievo: chi è tenuto a bonificare un'area inquinata.


martedì 3 novembre 2015

La qualità dell’aria e le medie “fai da te” del Sindaco Federici

Il Rapporto Ecosistema Urbano 2015 ha rilevato un aumento dei biossidi di azoto nella qualità dell’aria del territorio comunale spezzino. 

Immediatamente è arrivata la smentita dell’Amministrazione Comunale che in comunicato ha testualmente affermato: “è stato un macroscopico errore materiale, commesso dai nostri operatori, nella trasmissione dei dati a Ecosistema Urbano. Invece che fornire come richiestoci la media annuale dei valori di biossido di azoto registrati dalle centraline posizionate sul nostro territorio è stata trasmessa la media dei rilevamenti massimi giornalieri.”

Le cose non stanno così e vi spiego perché....


Se noi andiamo a vedere la normativa sulla qualità dell’aria noteremo che le medie (annuali o come somma delle medie giornaliere) sono legate alle finalità che, il limite stabilito dalla legge per il singolo inquinante, vuole raggiungere.

Quindi ad esempio per rimanere ai biossidi di azoto:
per i valori limite abbiamo  la media di 1 ora e quella annuale (allegato XI al DLgs 155/2010). i valori limite sono quelli che valutano l’inquinamento in termini formali vale a dire se superi i limiti scattano obblighi precisi da parte delle autorità competente per farli tornare dentro i valori di legge

per le soglie di allarme la misurazione avviene sulle tre ore (allegato XII al DLgs 155/2010.  Le soglie di allarme sono i livelli di inquinanti oltre il quale sussiste un  rischio per la salute umana in caso di esposizione di breve durata per la popolazione nel suo complesso ed  il  cui  raggiungimento  impone di adottare provvedimenti immediati

per gli obiettivi di qualità  finalizzati a dimostrare la validità dei dati dei monitoraggi si prendono in considerazione le medie orarie, per tre ore, giornaliere e annuali (allegato I al DLgs 155/2010)

Ma al di la di questo dato quello che lascia sconcertati nella dichiarazione degli amministratori comunali è che  le media annuali vanno bene e non costituiscono “errori materiali” quando il dato fa fare bella figura, mentre quando applicando la legge si dovrebbero prendere in considerazione altre medie allora anche la legge può essere bypassata o comunque seguita solo per la parte di convenienza.

L’esempio in questo senso sono le PM10 le PM2,5 cioè le cosiddette polveri fini sotto una certa soglia di diametro misurato per micron.  Ora  secondo la classifica di Ecosistema Urbano il Comune di Spezia  è messo molto meglio che in quella dei biossidi di azoto. Questo perché il dato fornito in questo caso è quello della media annuale.  Peccato che la normativa (allegato XI al DLgs 155/2010) preveda, per le PM10, limiti da rispettare sia per la media giornaliera che per quella nell’anno civile.

In questo modo vengono fatte le medie annuali su scala comunale cioè la media tra le zone meno inquinate e quelle più inquinate. Soprattutto non si mette al confronto il dato che sarebbe ben più significativo quello del valore medio misurato nell'arco di 24 ore.  Ora oltre ad essere un metodo di rilevazione dei dati assolutamente in contrasto con la legge in materia, la cosa curiosa è che lo stesso Sole 24 ore, che pubblica il Rapporto, già nella presentazione del Rapporto di quattro anni fa, smentiva clamorosamente la logica delle medie su scala comunale, infatti, citando il DLgs 155/2010 in materia di qualità dell’aria, afferma testualmente: “la qualità dell’aria va valutata secondo zone uniformi per carico di emissioni, caratteristiche meteo climatiche e grado di urbanizzazione” (lettera d) comma 4 articolo 1), appunto !



Emissioni navi nel porto: ecco gli obblighi di legge da rispettare

Il Rapporto ecosistema urbano 2015 di Legambiente e Sole24ore (vedi QUIha rilevato che per  La Spezia ha avuto emissioni significative di biossidi di azoto. 

Niente di nuovo in quanto il ben più autorevole Rapporto Ispra  sulla Qualità dell’Ambiente Urbano  del 2014 aveva rilevato per la nostra città un aumento delle emissioni di ossidi di zolfo, vedi QUI, in particolare pagine 382 e 383. 
Peraltro quel Rapporto metteva l’accento anche sulle rilevanti emissioni (con superamenti dei limiti di legge, vedi pagina 400 e 401) di un altro inquinante, l’ozono, prodotto dalla reazione dell’ossido di azoto  e composti organici volativi con la luce solare, di cui si parla poco ma che è ufficialmente un cancerogeno.