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domenica 7 giugno 2015

Ultime da Enel su dismissione centrali: non buone per Spezia

Intervista a Quotidiano Energia del 5 giugno 2015 di Enrico Viale responsabile della generazione a livello globale di enel.
Relativamente al piano di dismissione delle centrali già annunciato da tempo, il manager dell’Enel fa alcune precisazioni  soprattutto con riferimento al possibile uso dei rifiuti nelle centrali dismesse o nei siti dismessi.


NELL’INTERVISTA DEL DIRIGENTE ENEL SI AFFERMANO IN PARTICOLARE QUATTRO COSE:
1. la prima è che relativamente alle centrali ancora destinati alla produzione di energia enel prevede di dismettere solo ed unicamente quelle di Porto Tolle, Montalto di Castro, Pietrafitta, Augusta in Sicilia.  In cambio prevede la realizzazione di piccole centrali a biomasse di massimo 4 o 5 Mw
2. la seconda è che relativamente alle centrali in zona urbana enel prevede la riconversione non ad usi energetici solo per Genova, Bari e Livorno,
3. possibile una riconversione degli altri impianti non citati sopra con impianti di termovalorizzazione (inceneritori), per questi siti enel metterà a disposizione degli enti locali e delle regioni i terreni liberati soprattutto se ci saranno richieste in questo senso dal livello locale.
4. sul carbone enel dichiara: “abbiamo eliminato le centrali a olio e quelle a turbogas  a ciclo aperto, rimaniamo quindi sostanzialmente con il carbone e i cicli combinati che pur lavorando a ritmi ridotti sono ancora in grado di stare sul mercato e di rendere un servizio alla sicurezza del sistema” 


ALCUNE ANNOTAZIONI SULLE DICHIARAZIONI DEL RAPPRESENTANTE DI ENEL SOPRA RIPORTATE
Le centrali da dismettere (vedi sopra punto 1) hanno queste caratteristiche:
Porto Tolle era una centrale che funzionava ad olio e gasolio, autorizzata per il carbone ma l’autorizzazione non è mai stata eseguita
Montalto di Castro:  ad olio e gas
Pietrafitta: gas
Augusta: olio combustibile

Relativamente a centrali a carbone in zona urbana non c’è alcun riferimento all’impianto di Spezia (vedi sopra punto 2)

Quindi leggendo in modo integrato i 4 punti significativi della intervista del dirigente Enel possiamo dedurre che
a) il carbone dove c’è per ora resterà quindi anche a Spezia con buona pace dei discorsi sulle date di dismissione: 2021 o altro;
b) si dismettono con certezza solo impianti ad olio che non sono stati, per varie ragioni, convertiti a carbone, l’esempio più embleatico è quello di Porto Tolle anche per le dimensioni di questa centrale;
c) le sezioni a ciclo combinato non è detto che restino sempre dipenderà dal grado di utilizzo;
d) Dove ci saranno dismissioni, Enel non esclude di mettere a disposizione il sito per la realizzazione di termovalorizzatori;
e) la centrale di Spezia è una di quelle dove è possibile la dismissione dei gruppi a ciclo combinato visto che non sono utilizzati ormai da tempo, ma non verrà dismesso il gruppo a carbone;
f) negli spazi lasciati liberi se Enel troverà interlocutori potrebbe essere interessata sia ad impianti a biomasse che a mettere a disposizione tali spazi per la termovalorizzazione.



CONCLUSIONI
Direi che ci sono abbastanza  elementi per essere preoccupati visto che su Spezia è stato da tempo presentato un progetto per la cocombustione delle biomasse anche comprensive di materiali classificati come rifiuti speciali non pericolosi e visto che come conferma la suddetta intervista del dirigente Enel è un business di interesse per questa azienda e per il Governo con incentivi UE come avevo spiegato peraltro già in questo post vedi  QUI e QUI.  Non fatevi fregare dal giochino della distinzione tra biomasse e rifiuti che fa il manager dell'Enel in questa intervista in realtà tra i due materiali c'è poco differenza grazie ad una normativa permissiva che tende a declassificare i rifiuti a combustibili vedi QUI, QUI e QUI.

In questo quadro risulta meno estemporanea la dichiarazione fatta a caldo dal neo Presidente della Regione Liguria, sugli "ottimi inceneritori", che al momento era sembrata una battuta da delirio di vittoria,  ma che forse era molto di più: un segnale di quella disponibilità richiesta da Enel come affermato nella intervista sopra riportata? Vedremo.

Nel frattempo sarà bene vigilare sia sul futuro del sito spezzino soprattutto dell’area attualmente occupato dai cicli combinati a gas e soprattutto sarà bene occuparsi della verifica del rispetto delle prescrizioni dell’Autorizzazione attualmente in vigore alla centrale. Su questo ultimo punto ho già scritto molto ma tornerò a breve con ulteriori approfondimenti alla luce del report presentato da Comune ed Arpal in risposta alla mozione approvata in Consiglio Comunale qualche mese fa.
Intanto si potrebbe imporre l'uso del metano nel gruppo a carbone secondo le modalità che ho spiegato  QUI.





1 commento:

  1. Si vis pacem, para bellum. Serviranno pure a qualcosa i 2 milioni che Enel ha dato al Comune.

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