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venerdì 17 aprile 2015

Dopo l’avviso di garanzia le responsabilità politico-amministrative dell'Assessore Paita

Dopo gli avvisi di garanzia per i tragici eventi legati all'alluvione dell'ottobre 2014 l'assessore alla Protezione Civile Raffaela Paita dichiara: "Avrei dovuto fare un illecito amministrativo, un abuso di potere perché dare l’allerta non era, e non è,in mio potere,come non è nel potere di un assessore alla Sanità imporre esami ad un paziente”.

È davvero così? 
L'Assessore - candidata  fa (volutamente?) confusione tra diversi livelli di responsabilità. 
In realtà, come dimostrerò nel seguito del post, se è vero che formalmente l’atto di allerta è di competenza del Dirigente del settore Protezione Civile della Regione (quindi non certo dell’Arpal) è altrettanto vero che compito del livello politico amministrativo della Regione (Assessore alla Protezione civile, Presidente e Giunta Regionale) è di mettere in condizione sia i centri di gestione tecnica delle allerta meteo che il settore Protezione Civile della Regione di lavorare in modo efficiente per prevenire  tragedie come quella dell’ottobre scorso a Genova.  

Vediamo perché……. 



CHI DEVE DARE L’ALLERTA METEO?
Le competenze secondo la legge sono le seguenti: come affermato a pagina 32 del dell'allegato alla DGR 746/2007 (che disciplina la gestione tecnica della procedura di allerta)  l'allerta è di competenza del Dirigente della Protezione Civile della Regione.
Si veda più chiaramente la Delibera Giunta Regionale 30/03/2005 n. 488 che ha attribuito al Dirigente della struttura di Protezione civile la responsabilità’ (civile e penale) della emissione delle allerta meteoidrologiche e della gestione degli eventi e, a conferma,  il Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 45 del 01/07/2005  che ha trasferito al Dirigente della Protezione civile regionale la responsabilità della emissione degli AVVISI e delle ALLERTA e della gestione degli eventi.

Successivamente la Delibera della Giunta Regionale n. 873 del 2009 (vedi QUI a  pagina 5 paragrafo 3 - Generalità) afferma: “Il Settore Protezione Civile ed Emergenza della Regione Liguria (PC-RL) riceve ed adotta tale messaggistica, la integra con le proprie valutazioni sul rischio geologico, emana opportuna messaggistica di allertamento e gestisce l’emergenza”.



CHI GESTISCE TECNICAMENTE LA PROCEDURA DEGLI ALLARMI METEO NON DEVE DARE GLI ALLARMI MA DEVE GESTIRE LA ISTRUTTORIA PER POTER EMANARE L’ALLARME
Si tratta del Centro Funzionale Meteo Idrologico della Protezione Civile - CFMI-PC affidato alla gestione dell’Arpal. Il CFMI-PC è la struttura che svolge la attività di previsione monitoraggio e sorveglianza  sulla base degli indirizzi della Regione di cui è dipendente funzionale.

Recita  la lettera s) comma 1 articolo 2 LR 20/2006 (disciplina Arpal): “ La Regione……  s) definisce i contenuti della dipendenza funzionale del CFMI-PC”. Questa dipendenza funzionale è confermata dal comma 4 articolo 4 della Legge Regionale 20/2006: “presso Arpal sono altresì svolte le attività meteoidrologiche del CFMI-PC che dipende funzionalmente dalla struttura regionale competente di Protezione Civile”.  Si veda anche, ed infine, l’articolo 8 della Legge regionale 20/2006 sui rapporti tra il CFMI-PC e Regione  e soprattutto il comma 4 dell’articolo 38 di detta legge che escludono un  ruolo autonomo del CFMI-PC in materia di emanazione degli allarmi meteo.  In particolare secondo il detto comma 4 articolo 38: “4. L’ambito delle attività del CFMI-PC definite ai sensi della Direttiva di cui al comma 1 e secondo quanto stabilito della legge regionale di Protezione civile prevede tre aree deputate alla:
a) raccolta, concentrazione, elaborazione, archiviazione e validazione dei dati meteoidrologici rilevati sul territorio regionale;
b) interpretazione e utilizzo dei dati rilevati e dei modelli numerici per fini previsionali;
c) gestione del sistema informatico e informativo di elaborazione dei dati e modelli e cura dell’interscambio dei flussi informativi tra i Centri Funzionali.



QUALE RUOLO DELL’ASSESSORE ALLA PROTEZIONE CIVILE
Il Dirigente della protezione civile esercita le sue funzioni in rapporto al Centro Funzionale Meteo Idrologico della Protezione Civile - CFMI-PC sulla base degli indirizzi della Giunta Regionale in coerenza con la distinzione tra funzione di indirizzo politico e gestionale ex articolo 69 dello Statuto della Regione Liguria.

Non a caso l’articolo 38 della Legge Regionale che disciplina la attività dell’Arpal recita al comma 1: “il CFMI-PC costituisce lo strumento operativo per lo svolgimento delle funzioni attribuite al Presidente della Giunta regionale”  e quindi dell’Assessore delegato alla Protezione Civile”.

Il Presidente della Giunta Regionale con Decreto n. 45 del 1/7/2005 ha:
1. dichiarato attivo il Centro Funzionale Meteo Idrologico di Protezione Civile;
2. preso atto della completa autonomia Regionale nella emissione degli AVVISI e delle ALLERTE;
3. assunto direttamente la responsabilità  delle azioni del Centro Funzionale (in ottemperanza alla direttiva p.c.m. del febbraio 2004).


Gli indirizzi della Regione, sotto il profilo della procedura di allerta, sono stati emanati con la delibera di Giunta Regionale  n. 746 del 9 luglio 2007 predisposta dall'Assessore competente alla Protezione civile dell'epoca in attuazione del comma 3 articolo 14 Legge regionale 9/2000.  Gli indirizzi sono stati successivamente precisati, sotto il profilo operativo dal disciplinare allegato alla Delibera della Giunta Regionale n. 873 del 2009 già citata in precedenza.

 Ma quello che rileva ai fini dell’accertamento delle responsabilità anche penali, alla luce degli avvisi di garanzia, sono gli indirizzi (ex DGR 915/2007 vedi QUI) con i quali la Giunta Regionale, su proposta dell’Assessore alla Protezione Civile, ha stabilito la dipendenza del CFMI-PC dalla struttura regionale della Protezione Civile.
Secondo questa delibera: “deve essere la stessa Regione a definire la strutturazione interna, l’organigramma minimo, ed i requisiti operativi necessari per gestire in modo idoneo le attività del CFMI-PC conseguenti alle funzioni e responsabilità di Protezione Civile.

Afferma inoltre sempre la delibera 915/2007: “La Regione ha responsabilità diretta, della emissione delle allerta meteoidrologiche e della gestione degli eventi, nonché dell’appropriatezza delle prestazioni erogate in ambito di previsione e sorveglianza meteoidrologica per scopi di protezione civile”.   Come si vede mentre la Delibera Giunta Regionale n. 488 del 2005, in precedenza esaminata,  nell’attribuire la responsabilità della emanazione degli allerta fa esplicito riferimento al Dirigente, in questa altra delibera del 2007 si fa riferimento alla Regione in generale proprio perché in questo caso si mette in risalto anche la responsabilità del Presidente e dell’Assessore alla Protezione Civile nel predisporre le adeguate risorse finanziarie ed organizzative per far funzionare correttamente il sistema Protezione Civile – CFMI-PC !

In questo quadro di responsabilità politico amministrativa, definito dalla suddetta normativa, risulta con chiarezza il compito del Presidente e/o dell'Assessore delegato alla Protezione Civile di occuparsi del corretto organigramma del settore Protezione Civile, soprattutto se questo non funziona, se è carente sotto il profilo della direzione tecnica (il Direttore dell'epoca dell'alluvione era anche dirigente all'Ambiente quindi con un cumulo di competenze eccessivo di cui nessuno si è preoccupato).
Che questo sia vero lo dimostra non solo la normativa regionale sopra citata ma anche due comunicati, uno del 15 ottobre e uno del 21 ottobre (vedi QUI) con i quali l'Assessore Paita dichiarava la sua intenzione di riorganizzare il settore della protezione civile della Regione Liguria. Quindi non risulta chiaro se l'Assessore fosse consapevole ancora prima dell'alluvione di essere responsabile della organizzazione del settore Protezione Civile e soprattutto delle carenze di questo settore, mentre è certo che pubblicamente si pone il problema solo  dopo l'evento alluvionale dimostrando chiaramente un comportamento omissivo almeno sotto il profilo politico amministrativo.

Occorre aggiungere che, al di la delle responsabilità penali personali, fino agli eventi alluvionali dello scorso ottobre il settore della Protezione civile era considerato in “ottime condizioni” dalla Giunta Burlando. Infatti nel novembre 2011 dopo l’ennesimo evento catastrofico su Genova e Spezia, l’allora assessore alla protezione civile Renata Briano, riferendosi al sistema della protezione civile ligure, centro meteo Arpal compreso, affermò: "non è proprio il caso di togliere credibilità agli uffici che hanno invece mostrato competenza". Da allora nulla, poi improvvisamente dopo gli eventi dello scorso ottobre, ciò che in realtà era palese da anni, viene riconosciuto pubblicamente dalla Giunta Regionale, forse perchè si avvicinavano le primarie del PD? Di certo tutto ciò conferma un comportamento omissivo reiterato da anni sotto il profilo politico amministrativo e gestionale.
Comportamento omissivo, nel passato,  confermato paradossalmente proprio  dalla proposta di delibera in fase di pubblicazione che riordina la disciplina del sistema di allerta (vedi QUI, si vedano le principali novità a pagina 22 rispetto al sistema attuale,  disciplinato come abbiamo visto sopra dalla delibera 746/2007 e dalla delibera giunta regionale 873 del 2009 sulla procedura operativa di quanto stabilito dalla delibera del 746/2007.



CONCLUSIONI
Dal confronto tra la normativa  e i fatti alluvionali dell'ottobre scorso emergono  distinte responsabilità omissive sia del livello tecnico (Dirigente settore Protezione Civile) che di quello politico amministrativo (Presidente della Regione e Assessore Delegato).   
Sarà compito dell’inchiesta della magistratura dimostrare il nesso causale tra il comportamento omissivo, sotto il profilo politico amministrativo e gestionale delle suddette persone e i danni prodotti dagli eventi dello scorso ottobre 2014. 
Ma se dimostrare le responsabilità penali sarà compito della magistratura, quelle politiche credo siano già tutte scritte nella ricostruzione che ho svolto sopra.      















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