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venerdì 5 dicembre 2014

Basta con la confusione su revisione AIA alla centrale Enel e altro…

Se viene presentata una mozione ad esempio sulla centrale Enel dove c'è scritto che dovevano essere rispettate prescrizioni contenute nell'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) dello scorso anno e che queste sono in buona parte già scadute allo scorso marzo e qualcuno non la vota con la motivazione che “l'AIA rilasciata alla centrale è superata” quel qualcuno dimostra tre cose  semplici:

1.  di non avere la più pallida idea di come si possa avviare motivatamente una revisione dell'AIA sotto il profilo della istruttoria giuridico amministrativa che è l'unica che conta mentre invece continua a pensare che le autorizzazioni si superino con botte di studi scientifici o di perizie copia e incolla prese cioè da altre realtà;

2. è così incompetente (vedi punto 1) che non si rende neppure conto che l'unico modo per arrivare ad una nuova AIA  è quello di dimostrare il fallimento di quella ora in vigore, passando quindi prima per la sua sospensione. Questo lo posso fare in modo amministrativamente fondato solo dimostrando il mancato rispetto delle prescrizioni vigenti e quindi, subito dopo, il perché di questo mancato rispetto. Ci sarebbe un altro modo e cioè un intervento della magistratura, come per Ilva e Vado, ma anche questo strumento lo posso attivare solo dimostrando la violazione delle prescrizioni dell'AIA esistente sic! Peraltro a Spezia il sottoscritto insieme con il Comitato Spezia via dal carbone ha contribuito a ben due esposti in questo senso ed altri ne sono stati presentati dopo, quindi come dire abbiamo dato! Ma presentare un esposto non significa automaticamente ottenere una risposta positiva alle proprie istanze, soprattutto a Spezia.    

3. Rimuove il dato gravissimo del mancato rispetto da parte di Enel delle prescrizioni dell'AIA esistente (francamente ben più pericolosa di quella che verrà no?), anche per responsabilità di chi doveva controllare rinviando la questione ad una futura nuova AIA che chi sa se e quando arriverà.  In questo modo quel qualcuno fa  un ottimo regalo a chi dichiara a parole di voler contestare, in questo caso l’Amministrazione Comunale e Provinciale, nonché la Regione e il Ministero dell’Ambiente.  


Quindi di cosa stiamo parlando? Tutti vogliamo andare ad una nuova AIA, la differenza non sta in questo obiettivo ma nella credibilità giuridico amministrativa con la quale si vuole sostenere il suo raggiungimento.  

Ho provato a spiegare queste cose nel post (vedi  QUI) da un punto di vista tecnico-amministrativo ma ormai in un certo "ambientalismo"  conta solo il dimostrare la cultura del “+ UNO”.

D’altronde che questa mia affermazione sia fondata lo dimostra la fine che sta facendo una mozione (per il testo completo vedi  QUI votata dal Consiglio Comunale di Spezia sulle bonifiche del sito di Pitelli.  In quella mozione al primo punto si chiedeva di avviare, con la collaborazione di Regione Liguria, Provincia ed Arpal una immediata campagna di monitoraggio integrativa di quella svolta fino a ora, a partire dalle aree ancora non caratterizzate,  utilizzando strumenti geodiagnostici adeguati. Una azione questa fondamentale per capire cosa ancora non sappiamo di quel sito.  Ma nessuno delle anime belle ambientaliste fuori o dentro il consiglio comunale ha presentato il conto di questo mancato adempimento alla Amministrazione Comunale. Perché? Per due motivi semplici: la mozione non la avevano presentata i “duri e puri” della opposizione ma una consigliera moderata del centro destra e soprattutto perché queste indagini sono complesse richiedono di entrare nel merito e quindi come dire non danno immediata esposizione mediatica, eppoi siamo onesti intellettualmente: potrebbe darsi che dalle indagini non vengano fuori nuove rivelazioni e allora.."chi ce lo fa fare no?".       


Vorrei fare una riflessione generale su questo modo di fare ambientalismo, ma so che ci sarebbe subito qualcuno che mi accuserebbe di fare come al solito “il professorino”.   Tranquilli! Non lo farò mi limito quindi solo a sottolineare quanto sopra in termini di atti e fatti. Per il resto ognuno si assumerà le responsabilità di quello che dice e fa e vedremo alla fine chi avrà avuto ragione. Spero che vincano comunque l'ambiente e il rispetto delle regole  e perché no anche un modo di fare industria e produrre energia adatto ad un territorio come il nostro. 

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