Il testo è stato redatto con la collaborazione tecnico giuridica mia e dell'Avvocato Valentina Antonini .
INTERROGAZIONE
AL MINISTRO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E
DEL MARE
Oggetto: Nave con carico
radioattivo: quale informazione alla popolazione.
Premesso che
la vicenda della nave che ha fatto transitare
nel porto della Spezia un carico di materiale radioattivo pone, al di la del
rischio potenziale di tale attività, la questione della informazione trasparente dei rischi
ambientali e sanitari alla popolazione.
Le
dichiarazioni del Prefetto e del Sindaco della Spezia esprimono una tesi che ad
avviso degli scriventi rovescia la ratio della normativa sull’accesso alle
informazioni ambientali nonché gli obblighi di pubblicazione dettati dalla
specifica normativa in materia di trasporto di sostanze radioattive, ponendo la segretezza verso i cittadini come
presupposto della sicurezza.
Considerato che
come
sottolineato dalla Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo e
al Consiglio sul rafforzamento della sicurezza chimica,
biologica, radiologica e nucleare nell’Unione
europea – Piano d’azione CBRN dell'UE: ”Negli ultimi dieci, quindici anni la minaccia che un gruppo
terroristico possa procurarsi materiali
chimici, biologici, radiologici o nucleari (CBRN) ha indotto i governi e
le organizzazioni internazionali ad
adottare regolamentazioni1 e programmi
di vasta portata per difendere le
popolazioni dai rischi correlati”. Che quindi non è certo la informazione ai
cittadini che pone rischi per il trasporto di detti materiali
Considerato che
ai sensi della vigente normativa risulta agli scriventi risulta
che ci siano documenti che devono essere
comunque resi pubblici, quali:
1.
La comunicazione preventiva al Prefetto, al Comando provinciale
dei vigili del fuoco ed alla azienda sanitaria locale dei luoghi di partenza e
di destinazione del trasporto, almeno 15 giorni della data del trasporto
2.
La verifica se
la nave è idonea a questo tipo di trasporti
3.
I rapporti
periodici che sono tenuti a presentare i soggetti trasportare di questi
materiali
4.
La verifica se
questo tipo di trasporti è stata presa in considerazione nel rapporto di
sicurezza dell’intera area portuale
5.
Le osservazioni
che per legge la Regione è tenuta a presentare in questi casi
6.
La verifica se
sono state tenute in questi anni le esercitazioni biennali e le eventuali
criticità emerse, esercitazioni previste dal piano di emergenza provinciale per
il trasporto di materiale radioattivo (aggiornato da ultimo nel 2013) ma i cui risultati, se sono state tenute, non
risultano mai pubblicati
Rilevato che
il Prefetto della Spezia nella sua
conferenza stampa ha sostenuto che per motivi di sicurezza la popolazione non
poteva essere informata preventivamente.
Considerato che
le affermazioni del Prefetto e
soprattutto del Sindaco (quale massima autorità sanitaria sul territorio)
appaiono agli scriventi frutto di una interpretazione datata del concetto di
informazione a rilevanza ambientale e sanitaria
Rilevato infatti che
le linee guida della
protezione civile (DPCM
10/2/2006) non affermano un divieto esplicito di
informazione preventiva alla popolazione dei potenziali trasporti di sostanze
radioattive ed anzi obbligano alla pubblicazione di vari documenti, in
precedenza elencati. Documenti decisivi
per dimostrare che le Autorità Competenti hanno sotto controllo la
situazione.
Considerato
che
il trasporto in oggetto non costituisce azione secretabile ai sensi del Codice Militare, ed
inoltre la normativa sull’accesso alle informazioni ambientali fa rientrare nel
concetto di informazione accedibile anche la documentazione sulle attività con
possibili emissioni radioattive.
Rilevato come
il Piano Provinciale del
prefetto sia stato approvato solo nel 2013 a distanza di ben 7 anni dalla
pubblicazione del Dpcm 10/2/2006 che lo
prevedeva, e che quindi le esercitazioni per valutare l’efficacia del Piano non
risultano essere state effettuate come invece previsto dal punto 7 di detto
Dpcm del 2006
Considerato infine che
il materiale trasportato
risulta di origine nucleare ad uso civile al quale è quindi applicabile anche la
Direttiva 2011/70/EURATOM del
Consiglio del 19 luglio 2011 che istituisce un quadro comunitario per la
gestione responsabile e sicura del combustibile nucleare esaurito e dei
rifiuti radioattivi. Tale Direttiva afferma il principio generale che gli
Stati membri provvedono affinché la popolazione abbia le necessarie occasioni
di effettiva partecipazione ai processi decisionali concernenti la gestione del
combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi.
Gli scriventi chiedono al Sig. Ministro del’Ambiente e
Tutela del Territorio e del Mare
di aprire una inchiesta
ispettiva per verificare le ragioni che hanno portato ad un comportamento, come
sopra descritto, le istituzioni preposte, in materia, alla tutela e prevenzione
della salute dei cittadini.
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