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martedì 18 giugno 2013

Progetto Piazza Verdi: la finta pedonalizzazione e l’inquinamento vero.

Dal Palazzo Comunale con annessi i soliti “utili servitori” sparsi sul territorio,  stanno facendo girare la voce che chi è contro il progetto Buren sulla riqualificazione di  Piazza Verdi è contro la pedonalizzazione della piazza.

L'accusa per cui chi è contro il progetto di P.za Verdi è anche contro la pedonalizzazione è prima di tutto falsa, infatti il Comitato e le associazioni ambientaliste che si battono contro questo progetto hanno sempre sostenuto che il problema non sta nella pedonalizzazione ma nella qualità architettonica del progetto oltre che nelle gravi carenze istruttorie con riferimento al  Codice dei Beni Culturali e alla normativa regionale,  ed ora anche nazionale, sugli alberi monumentali.



Ma l’accusa oltre che falsa è anche pretestuosa ed anzi tendenziosamente sviante,  dalle vere responsabilità dell'Amministrazione Comunale su questo punto. Vediamo perché …..



LE CARENZE ISTRUTTORIE DELL’ORDINANZA DI CHIUSURA AL TRAFFICO IN P.ZA VERDI
In primo luogo nel progetto della Amministrazione non c'è alcuna pedonalizzazione visto che dalla piazza continueranno a passare gli autobus. Leggo dalla relazione progettuale: ” L’intervento consiste in una serie coordinata di opere che riguardano: - il mantenimento funzionale di sole due corsie carrabili nei due sensi dedicate ai mezzi pubblici con realizzazione di struttura adeguatamente dimensionata e relativa nuova pavimentazione….”.

In secondo luogo  si omette che sicuramente nelle more della realizzazione del progetto si avrà un aumento dell’impatto ambientale del traffico automobilistico nelle aree adiacenti a Piazza Verdi,  che riceveranno inevitabilmente il traffico privato attualmente proveniente da V. Chiodo.
Queste strade sono inadatte a supportare un traffico intenso come quello che fino ad ora transitava da P.za Verdi, infatti sono strade (Via Don Minzoni in particolare) ad una unica corsia.
Le strade relativamente strette delle città rispetto alle dimensioni verticali degli edifici, determinano il cosiddetto "effetto canyon": l'aria calda intrappolata nelle vie ristagna e si raffredda molto più lentamente. Quanto più gli edifici sono alti rispetto alla larghezza delle strade, tanto più aumenta l'effetto canyon, che produrrà l’aumento di concentrazioni inquinanti primari ma anche secondari come l’ozono prodotto dalla reazione con i raggi solari degli inquinanti primari come gli ossidi di azoto; tale effetto è aumentato  dalle isole di calore che si formano nelle strade particolarmente strette come appunto Via Don Minzoni.
Ora la questione non è di secondaria importanza visto che l’ordinanza di modifica del traffico nella zona durerà 2 anni (dal 17/6/2013 al 17/6/2015).  Sia i nostri Amministratori che gli estensori del progetto si sono ben guardati da affrontare questo problema: a proposito di pedonalizzazioni e di chi si preoccupa dell’aria che respiriamo.

In terzo luogo , anche per conseguenza per quanto affermato sopra la questione risulta ulteriormente grave considerato che la chiusura al traffico privato diventerà permanente una volta realizzato il progetto. Su come sarà destinato il traffico della zona non è a tutt’oggi dato sapere.



SULLE ORDINANZE DI CHIUSURA AL TRAFFICO: CARENZA DI MOTIVAZIONE
Con Circolare 381/2011 del Ministero dei Trasporti (vedi  QUI sono state definite le linee guida per la predisposizione di ordinanze sulla regolamentazione della circolazione stradale.
Secondo questa circolare le ordinanze devono essere motivate adeguatamente ai sensi della legge 241/1990 (legge quadro sul procedimento amministrativo). In particolare devono essere motivate nei presupposti di fatto e di diritto quindi e devono essere frutto di adeguata istruttoria. Istruttoria che sembra mancare totalmente nel caso in esame come si evince da quanto sopra analizzato.  

L’ordinanza proprio per la sua durata e per il rischio di aumentare l’inquinamento atmosferico in altra vie adiacenti alla P.za Verdi risulta non adeguatamente supportata sotto il profilo istruttorio anche dal punto di vista del Piano regionale di risanamento della qualità dell’aria. Il punto 7.1 di questo Piano (vedi QUIafferma testualmente: “Il piano rappresenta indirizzo e supporto in relazione alla pianificazione territoriale regionale  provinciale e comunale, nonché relativamente agli atti di pianificazione e programmazione dei  trasporti, dell’energia, dell’edilizia,…”. Quindi anche gli atti di pianificazione o i progetti del traffico od urbanistici, afferma sempre il suddetto Piano regionale, : “che possono influire sulla qualità  dell’aria, dovranno essere comunicati al Settore regionale responsabile dell’attuazione del  presente Piano”; tale comunicazione risulta necessaria  al fine di poter tener conto di tali atti e/o progetti  per garantire il rispetto dei limiti di qualità dell’aria dei diversi inquinanti nelle zone interessate da detti interventi.
Ora non risulta agli atti alcuna valutazione in questo senso da parte dell’Amministrazione Comunale, ne gli stessi progettisti , presi dai loro  “ voli artistici”, hanno minimamente tenuto conto di quanto sopra.



CONCLUSIONI
Come si dimostra sopra i veri inquinatori potenziali ma anche reali, visto che le modifiche del traffico nella zona di P.za Verdi sono già in atto, sono come al solito i nostri Amministratori molto attenti ai bandi, agli appalti e ai finanziamenti catturati spesso in modo discutibile, ma per niente attenti alla qualità urbanistica, ambientale e di vita dei cittadini che dovrebbero rappresentare. 


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