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sabato 11 maggio 2013

I percorsi partecipativi non sono proprietà degli Amministratori ma dei Cittadini.

In un comunicato pubblicato sulle cronache locali della Nazione di oggi (11/5/2013),  vedi  QUI, sono stato oggetto di pesanti accuse personali,  da uno degli amministratori uscenti del Comune di Porto Venere in relazione al percorso di ascolto attivo sulle problematiche ambientali, sociali e territoriali urbanistiche della zona del seno dell’Olivo.
 
Avevo seguito questo percorso nel ruolo di Garante di tutti i partecipanti.  Nel percorso sono stati coinvolti associazioni culturali, associazioni ambientaliste, commercianti e operatori turistici ma anche comitati di cittadini e singoli cittadini secondo modalità concordate con il Comune di Porto Venere.

Le accusa rivoltemi sono pesanti ma anche intempestive,  visto che il percorso si è concluso con un consiglio Comunale tenutosi  il 20/12/2012;  verrebbe infatti da dire se c’erano dei problemi sul modo con cui ho svolto il mio ruolo di Garante come mai vengono sollevati solo ora e non lo sono stati a tempo debito: forse perché tra qualche settimana si vota per il rinnovo del Consiglio e della Amministrazione Comunale? Può darsi ma non scendo a questo livello di polemica. 

Voglio invece chiarire puntualmente alcune delle accuse che mi sono state lanciate:

1. Avrei impedito di tenere una assemblea di presentazione delle conclusioni del  percorso
2. Mi sarei rifiutato di presentare in Consiglio Comunale il Rapporto Finale
(vedi  QUI), da me redatto, contenente quanto emerso dal percorso di ascolto attivo
3. Sarei quindi stato sleale professionalmente verso l’Amministrazione Comunale

Niente di tutto questo ovviamente, come dimostro di seguito......



RELATIVAMENTE ALLA MANCATA PRESENTAZIONE DEL PERCORSO IN UNA ASSEMBLEA
Riguardo alla assemblea in realtà, come risulta da questo comunicato (vedi  QUIa firma mia e del Sindaco di Porto Venere  in data 29/7/2011, alla fine del percorso si sarebbe dovuto aprire un dibattito dentro gli organi del Comune, Consiglio e Amministrazione,  al fine di elaborare una documento che desse risposte concrete ai bisogni e alle problematiche emerse dal percorso.

Questa impostazione era frutto del piano di lavoro iniziale (vedi QUIconcordato con l’Amministrazione,  che era diviso in due parti:

La prima costituita dalle fasi 1 e 2,  prevedeva un percorso di ascolto dei bisogni dei cittadini  di questa area del Comune di Portovenere. L’ascolto si doveva concludere con un Rapporto redatto dal sottoscritto con relativa valutazione, da parte della Amministrazione, delle conclusioni in esso contenute. 

La seconda  (fasi 3,4,5) avrebbe dovuto avviare un vero e proprio percorso di progettazione urbanistica partecipata per dare attuazione a quanto emerso dalla fase di ascolto e a quanto proposto dal  Consiglio Comunale e dalla Amministrazione Comunale.

Il percorso si è fermato, per ora alla prima parte conclusasi con il Rapporto Finale del percorso di ascolto attivo (sopra linkato),  e con la votazione da parte del Consiglio Comunale in data 20/12/2012 di un documento di indirizzo (vedi QUIche esprimeva gli intendimenti della Amministrazione e della maggioranza consiliare che la sostiene, nel  recepire quanto emerso dal Rapporto Finale redatto dal sottoscritto nella qualità di Garante.

Quindi non è stato il sottoscritto ad impedire una presentazione assembleare  del Rapporto Finale ma semmai un accordo tra me, in qualità di Garante ed il Sindaco di Porto Venere, come risulta dal comunicato del 29/7/2011 già citato.
La ragione era ed è semplice non aveva senso ritornare ad un confronto dei cittadini senza una presa di posizione del Consiglio e della Amministrazione Comunale sul Rapporto Finale.  Di cosa avrebbero dovuto discutere i cittadini? Di quello che avevano già espresso al sottoscritto nel percorso di ascolto attivo?  D’altronde tutti i soggetti coinvolti avevano ricevuto il Rapporto Finale e lo avevano ampiamente condiviso. A quel punto toccava alla politica dare risposte. 

Dopo queste risposte si sarebbe invece dovuto aprire un percorso di progettazione partecipata  (la c.d. parte 2 vedi piano di lavoro citato in precedenza) che per ora non è partita per decisione della Amministrazione stessa  ma anche e soprattutto per i ritardi (oltre un anno, ma su questo torno in seguito nel presente post) di elaborazione da parte dell'Amministrazione del documento di risposta ai risultato del mio Rapporto, approvato solo a ridosso delle nuove elezioni amministrative. 



RELATIVAMENTE A NON AVERE PARTECIPATO ALLA PRESENTAZIONE IN CONSIGLIO COMUNALE DEL RAPPORTO  FINALE DEL PERCORSO DI ASCOLTO ATTIVO

Le ragioni della mia mancata partecipazione sono due:

la prima pratica: non venne concordata con me la data del Consiglio, che invece mi venne comunicata unilateralmente con una mail in data 16 /12/2012, quel giorno avevo già impegni di lavoro prefissati fuori provincia. 

La seconda è di principio e quindi ben più importante e si riassume in due contestazioni di fondo che feci alla Amministrazione Comunale :
1. in primo luogo il ritardo tra le conclusioni del percorso (luglio 2011) e la seduta del Consiglio Comunale (dicembre 2012)  di approvazione del documento di valutazione e di indirizzo su quanto emerso nel Rapporto Finale del Percorso di Ascolto Attivo. Un ritardo assolutamente non giustificato sotto il profilo della credibilità del percorso di ascolto e soprattutto del futuro percorso di progettazione partecipata ancora da attivare.  Ritardo non certo prodotto da alcuna responsabilità del sottoscritto; 
2. in secondo luogo perché, a conclusione del Percorso di Ascolto nella mia qualità di Garante avevo preso l’impegno a sollecitare la pubblicazione di una serie di atti da parte della Amministrazione Comunale propedeutici ad instaurare un clima di collaborazione di trasparenza  tra l’Amministrazione stessa e i cittadini. Queste richieste riportate anche nel Rapporto Finale del Percorso di Ascolto attivo erano quelle contenute in questo riquadro  

SOTTO IL PROFILO DELLA AMMINISTRAZIONE ATTIVA:
1. verificare stato convenzione con AUSER per gestione servizi igienici  spiaggia pubblica
2. verificare con i vigili se le distanze per i  parcheggi nella discesa  della II Traversa rispettano il Codice della Strada
3. verificare se esiste depositato in Comune un progetto di semaforo  intelligente presentato da Le Terrazze per la II Traversa dell’Olivo
   
SOTTO IL PROFILO DELL'ACCESSO AGLI ATTI ED IN GENERALE DELLA TRASPARENZA NELLA AZIONE AMMINISTRATIVA:
1. pubblicare e/o consegnare, se esistono, al Comitato Olivo, dati ufficiali  monitoraggio rumore discoteca venerdì sera nelle abitazioni civili
2. consentire accesso al Comitato Olivo ai seguenti atti: certificati  collaudo opere urbanizzazione ex Progetto Urbanistico Operativo Le Terrazze  ,  atto unilaterale  d'obbligo firmato in originale
3. rispondere alla richiesta dei firmatari della lettera sulle modalità di  gestione della concessione della U.S.
4. regolamentazione parcheggio ad uso pubblico nell'area Le Terrazze

Nonostante i mie forti e solleciti inviti, questi documenti e queste risposte,  non sono mai state pubblicate e/o  attivate dalla Amministrazione Comunale.

Quindi ecco spiegate le ragioni del mio rifiuto di presentare in Consiglio Comunale il Rapporto Finale lo scorso dicembre.



CONCLUSIONI
Credo che questa vicenda del Comune di Portovenere, confermi in generale,  come,  quasi sempre, gli Amministratori Locali continuino ad avere una visione proprietaria del percorso partecipativo. Infatti una volta che lo attivano o lo promuovono poi sono loro che decidono quanto deve durare, chi deve partecipare,  quando e come debbano rispondere alle conclusioni del percorso.

In realtà una volta attivato un percorso partecipativo diventa proprietà della comunità coinvolta e chi ne è Garante deve in primo luogo rispondere alla comunità dei partecipanti e non alla Amministrazione Comunale.

Quindi venendo alla terza accusa: di slealtà professionale verso il Comune la rigetto al mittente. In qualità di Garante del percorso di ascolto attivo io dovevo e devo essere leale solo verso la comunità dei partecipanti al  percorso.
È  quello che ho fatto, rifiutando di presentare un percorso di ascolto senza che l’Amministrazione avesse adempiuto ad alcuni semplici e trasparenti adempimenti emersi proprio dal percorso stesso.

Peraltro lealtà e professionalità confermata dallo stesso documento approvato dal Consiglio Comunale, dove si prende atto del Rapporto finale da me elaborato senza alcuna critica e contestazione ma anzi con un ringraziamento, verso il mio lavoro, esplicitamente espresso dal rappresentante della Amministrazione in sede di introduzione alla seduta del Consiglio, lo stesso rappresentante che mi accusa ora di slealtà di non professionalità. 

Spero quindi che chiunque governerà il Comune di Portovenere possa imparare da questa esperienza  e non ripetere gli errori,   e mi auguro che nel futuro non ci sia bisogno di Garanti per la partecipazione e la trasparenza, la garanzia migliore dovrebbe essere prodotta dal modo di governare di dirigenti e amministratori pubblici …… o no?








2 commenti:

  1. in un incontro pubblico a PORTO VENERE,si è parlato di decisioni assunte dalla amministrazione,dopo aver attivato il meccanismo della partecipazione. In verità la procedura,attivata una unica volta,è stata rispettata solo per la prima parte con l'ascolto dei cittadini ma non è stato assolutamente completato con gli obbligatori passaggi successivi.Il sindaco uscente quando è stato il suo turno di rispondere alla domanda sul come finirà quella pratica che doveva concludersi col passaggio in consiglio comunale nel luglio 2011
    ha descritto un percorso che nulla ha in comune con la procedura corretta per potersi fregiare della partecipazione.Un'ennesima promessa del 2008 non mantenuta.Siccome lo slogan per chiedere il secondo mandato è IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE,c'è da temere che anche quell'unico tentativo,se ne avesse la possibilità,resterebbe un'opera incompiuta e non ripetuta

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  2. Ad elezioni avvenute,con la netta sconfitta dell'ipotesi di un secondo mandato a Nardini(ex sindaco di Porto Venere),si auspica
    che la nuova,giovane amministrazione,attui quanto promesso nella
    pur breve campagna elettorale.La trasparenza e la partecipazione
    non sono parole vane ma la vera essenza di una comunità che deve
    essere ricostruita e che vuole condividere con i propri eletti
    molte delle decisioni,che la precedente gestione autoreferenziale,
    ha lasciato sul tappeto.

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