Visto
che siamo a pochi giorni voglio ricordare soprattutto ai candidati i dati ambientali
reali a Spezia.
I dati confermano una indicazione clamorosa: se la nostra città al confronto con le altre ha una discreta classifica non è grazie alle politiche del Comune ma ai comportamenti individuali di cittadini ed imprese!.
FONTE DEI DATI
La mia elaborazione è basata sui dati ISTAT, Ministero
Ambiente, e rapporti del Sole 24ore e
Italia Oggi, nonché dell’Amministrazione Comunale, “depurati” dalla propaganda di questi giorni di campagna elettorale.
I
dati sono rapportati ai capoluoghi di provincia italiani tra gli 80.000 e i
200.000 abitanti. A questi dati di
confronto nazionale, già di per se significativi, si aggiungono quelli che si
possono rilevare specificamente a Spezia come quello delle aree da bonificare
(colline di Pitelli, Golfo di Spezia, aree militari, area ex IP per la quale
come ho dimostrato in questo blog la bonifica non è finita) o quelli relativi
alla informazione sui dati ambientali e alle politiche di prevenzione sanitaria
dalle malattie ambiente correlate.
LA
CLASSIFICA SUI DATI
AMBIENTALI DIPENDENTI DA
POLITICHE DEL COMUNE O DEGLI ENTI PUBBLICI GOVERNATI DAL CENTRO SINISTRA
a) trentanovesimo
posto per la depurazione (su 43 città classificate)
b) ventiquattresimo per lo spreco di acqua immessa nelle condotte (su 41 città classificate)
c) trentasettesimi per la raccolta differenziata (su 43 città classificate), senza peraltro avere chiuso il ciclo dei rifiuti nonostante le soluzioni indicate nel piano provinciale e con il rischio ora di tornare verso siti a rischio come Saturnia o Vallescura
d) trentaquattresimi per metri quadrati di verde usufruibili in area urbana (su 42 città classificate)
b) ventiquattresimo per lo spreco di acqua immessa nelle condotte (su 41 città classificate)
c) trentasettesimi per la raccolta differenziata (su 43 città classificate), senza peraltro avere chiuso il ciclo dei rifiuti nonostante le soluzioni indicate nel piano provinciale e con il rischio ora di tornare verso siti a rischio come Saturnia o Vallescura
d) trentaquattresimi per metri quadrati di verde usufruibili in area urbana (su 42 città classificate)
e) ventinovesimi per la
potenza di fotovoltaico
installata su edifici comunali (su
40 città classificate), siamo messi meglio sul solare termico, noni, ma su
appena 27 città classificate.
f) Siamo
trentaseiesimi per uso di carta riciclata, auto ecologiche (elettriche o a metano), prodotti
equosolidali e certificazioni ambientali a livello di ente locale e dei suoi uffici
g) per i trasporti pubblici,
a differenza che per gli altri settori, l'indicatore aggregato (mobilità sostenibile) ci schiaffa all’ultimo posto
(trentasettesimo su 37 città classificate), non a caso visto che siamo solo
trentesimi per metri equivalenti di piste ciclabili (su 42 città classificate)
e siamo non classificati (quindi all’ultimo posto) per l’indicatore complessivo
sulle politiche di promozione della ciclabilità nel nostro territorio
(biciplan, ciclo parcheggi di interscambio, bici stazione, bike sharin).
h) l’indice sintetico
sulle politiche
energetiche sostenibili ci vede soltanto al ventiseiesimo posto
su 37 città classificate. Non a caso visto che l’Amministrazione Federici usa
lo stesso piano energetico comunale predisposto recentemente come scusa per
“coprire e/o compensare” l’avvallo alla
permanenza della centrale a carbone a Spezia, come ho spiegato qui
i) abbiamo il golfo
interno alla diga tutto perimetrato all’interno di un sito di bonifica
nazionale come spiegai sul blog speziapolis, qui e
qui
l) per l’inquinamento
dell’aria mancano dati di confronto
con le altre città adeguati alle leggi vigenti: non va bene la media comunale,
ci vuole la media puntuale per capire davvero cosa respirano, ad esempio, i
cittadini della Scorza o del Canaletto. Infatti la nuova normativa in materia di qualità
dell’aria, afferma testualmente: “la
qualità dell’aria va valutata secondo zone uniformi per carico di emissioni,
caratteristiche meteo climatiche e grado di urbanizzazione”.
m) D’altronde il Comune si
limita a fornire i dati degli inquinanti previsti dalla legge e neppure tutti,
infatti mancano dati continui sui microinquinanti cancerogeni. In più mancano studi
mirati sulla correlazione tra le diverse fonti inquinanti e la situazione
ambientale delle diverse parti del territorio comunale. Ad esempio non vengono
svolte campagne di monitoraggio sugli
inquinanti c.d. di accumulo come il pm10 secondario che si forma in atmosfera a partire da altri
inquinanti primari come ossidi di azoto, ossidi di zolfo, ammoniaca e composti
organici. Il PM10 secondario contribuisce alla concentrazione in aria di
polveri sottili per oltre il 50% (fonte APAT Rapporto sull’inquinamento nelle
aree urbane).
LE
INFORMAZIONI AMBIENTALI FORNITO A SINGHIOZZO E CON SPIRITO DI PROPAGANDA DALL’AMMINISTRAZIONE
FEDERICI
Non esiste un
periodico Rapporto
sullo Stato dell’Ambiente a Spezia,
l’ultimo risale al 2001. Questo ha
sempre impedito di sistematizzare
le decisioni della P.A. locale con
sistemi di contabilità ambientale di area
secondo le migliori indicazioni che emergono dall’attuazione della
Convenzione di Aarhus, dalla Direttiva sull’accesso alle informazioni
ambientali, dal Protocollo di Kiev sull’attività di reporting ambientale di
impresa e di area e sui nuovi registri per
le emissioni inquinanti e i loro trasferimenti (PRTR) che dovrebbe
integrare i registri delle emissioni degli impianti ai quali deve applicarsi la
normativa sulla autorizzazione integrata ambientale (AIA) ex direttiva
96/61/CEE. Un esempio in questo senso è la vicenda del prossimo rilascio dell’
AIA alla centrale Enel per la quale continua a mancare una attività di
reporting che dimostri l’impatto cumulativo della centrale sugli impatti
esistenti sia in termini ambientali e sanitari.
Non esiste nel Comune di Spezia un regolamento
specifico sull’accesso alle informazioni ambientali.
Non è rispettato quanto previsto
dall’articolo 8 del DLgs 195/2005 (attuazione DIR 2003/4 sull’accesso alle
informazioni ambientali), l'Autorità Pubblica deve adoperarsi per rendere
l'informazione ambientale disponibile attraverso banche dati elettroniche
facilmente accessibili al pubblico. lo sportello ambiente del Comune (vedi qui), appare
tutt’altro che completo.
Lo sportello
è reticente alle
voci: acqua, suolo , elettrosmog, rumore, igiene urbana. Per i rifiuti si
rinvia al sito di Acam Ambiente. In particolare vergognosa la sezione sulla
bonifica dell’area ex IP che non contiene praticamente nulla, vedi qui. Basti
dire che c’è più documentazione linkata sul mio blog che sul sito del Comune.
Per l’aria i
dati sono un poco più puntuali ma mancano dati sul monitoraggio di importanti
inquinanti soprattutto quelli ad effetto cumulativo come le PM10 secondarie.
Discreti i dati sull’energia che forse è l’unica voce sufficientemente completa
in quanto fa rinvio al Piano energetico comunale.
Insomma non possiamo certo definire lo Sportello
Ambiente del Comune una vera banca dati ambientali come previsto dalla legge. Siamo,
quindi, lontani dalle previsioni del DLgs 150/2009 che impone a tutte le
pubbliche amministrazioni la trasparenza
intesa come accessibilità totale, anche attraverso lo strumento
della pubblicazione sui siti istituzionali delle amministrazioni pubbliche,
delle informazioni concernenti ogni aspetto dell'organizzazione, degli
indicatori relativi agli andamenti gestionali e all'utilizzo delle
risorse per il perseguimento delle funzioni istituzionali, dei risultati
dell'attività di misurazione e valutazione svolta dagli
organi competenti, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo del
rispetto dei principi di buon andamento e
imparzialità. Essa costituisce livello essenziale delle prestazioni erogate dalle amministrazioni
pubbliche
ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione.
LA PREVENZIONE
SANITARIA RIMOSSA DA PARTE DI COMUNE ARPAL ED ASL
Mancano nel nostro territorio indagini epidemiologiche,
manca un efficiente servizio di igiene ambientale dell’ASL, non è mai stato
creato il coordinamento tra Dipartimento di Prevenzione ASL e
Dipartimento Arpal finalizzato a leggere in chiave di prevenzione sanitaria i
dati dei monitoraggi svolti da Arpal.
LA CLASSIFICA
SUI DATI AMBIENTALI CHE DIPENDONO DAI COMPORTAMENTI INDIVIDUALI DI CITTADINI E
IMPRESE PRIVATE
a) siamo
al primo posto per vetture circolanti ogni 100 abitanti (nel senso che ne
circolano meno che in tutte le altre città)
b)
siamo ottavi per il consumo elettrico per usi domestici,
c)
siamo al terzo posto per aziende certificate Iso 14001
CONCLUSIONI
RECUPERIAMO POSTI IN CLASSIFICA RISPETTO ALLE ALTRE CITTA' SOLO GRAZIE AI SINGOLI CITTADINI E ALLE IMPRESE...........
Nessun commento:
Posta un commento