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lunedì 26 marzo 2012

Centrale Enel: il gruppo a carbone si può chiudere per legge!


In città si continua a mettere in giro la tesi per cui non si può chiedere la fine dell’uso del carbone nella centrale Enel perché, tale richiesta, sarebbe contraria alla legge.  

 E’ una tesi sostenuta in primo luogo dalla Amministrazione Comunale come è noto a chi segue la vicenda della nuova autorizzazione alla centrale (la c.d. AIA acronimo di autorizzazione integrata ambientale).

Il problema è che questa tesi è sostenuta anche da chi si pone, apparentemente all’opposizione di questa amministrazione, come ad esempio il candidato a Sindaco della lista Anti Casta. Nel suo programma elettorale si afferma testualmente: “chi promette la dismissione del gruppo a carbone mente ai cittadini spezzini, in quanto il Sindaco non può imporre all’Enel  la tipologia di combustibile da usare per produrre energia”.

Premesso che dare dei mentitori agli altri costituisce esercizio pericoloso, perché se poi la critica non viene dimostrata, rischia di rovesciarsi su chi l’ha lanciata, la questione è molto importante per due motivi:
1. prima di tutto perché si tratta di capire quali sono gli strumenti legali che la città ha per incidere sulle scelte dell’Enel in materia di prevenzione e tutela della salute
2. in secondo luogo si tratta di capire se chi si candida a sindaco, sia pure in contrasto con il Sindaco uscente, abbia una chiara idea delle proprie funzioni in rapporto ad una questione così delicata come quella della nuova autorizzazione alla centrale Enel.

Sui poteri degli enti locali e delle altre istituzioni sono intervenuto più volte in questo blog, ma qui mi interessa solo chiarire il tema in oggetto proprio perché stiamo entrando in una campagna elettorale in cui credo sia giusto informare correttamente i cittadini su ogni questione, centrale Enel compresa.



CHE COSA È L’AIA  DA UN PUNTO DI VISTA AMMINISTRATIVO

L’Autorizzazione Integrata Ambientale sostituisce le seguenti autorizzazioni ambientali settoriali:
1. Autorizzazione alle emissioni in atmosfera, fermi restando i profili concernenti aspetti sanitari (titolo I della parte quinta del presente decreto).
2. Autorizzazione allo scarico nelle acque
3. Autorizzazione unica per i nuovi impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti.
4.  Autorizzazione allo smaltimento degli apparecchi contenenti PCB-PCT .
5. Autorizzazione all'utilizzo dei fanghi derivanti dal processo di depurazione in agricoltura
 





CHI SONO LE PRINCIPALI AUTORITÀ COMPETENTI IN MATERIA DI AIA

Commissione tecnica AIA (alla quale partecipano anche rappresentanti degli enti locali spezzini e della Regione) che rilascia una relazione tecnica sull’impatto dell’impianto da autorizzazione e sulle prescrizioni da imporre a salvaguardia di ambiente e salute.

Comune di Spezia che rilascia un parere sanitario che può contenere delle prescrizioni da proporre alla Commissione tecnica AIA per la prevenzione sanitaria degli effetti inquinanti della centrale Enel.

Ministero dell’Ambiente che sulla base del parere sanitario del Comune e della relazione tecnica della Commissione AIA, emette il decreto di AIA della centrale enel.
Provincia e Regione partecipano sia alla Commissione Tecnica AIA che alla conferenza dei servizi e possono presentare loro parere e memorie anche tenuto conto del coinvolgimento degli altri Comuni che sono comunque interessati dall’inquinamento della centrale, compreso quello di Portovenere che avrebbe dovuto chiedere di essere coinvolto fin dall’inizio in questa trattativa almeno a livello locale.



QUALI SONO GLI OBIETTIVI DELL’AIA SECONDO LA VIGENTE NORMATIVA E LA  GIURISPRUDENZA NAZIONALE E COMUNITARIA

Intervenire su tecniche e modalità di gestione della centrale
L’AIA è una complessa procedura diretta ad evitare ogni forma di inquinamento anche con prescrizioni relative alla modificazione da apportare agli impianti e alle tecniche da adottare nell’esercizio degli stessi”.   Parere Consiglio di Stato del 18/6/2008 (richiesta parere da parte del Ministero dell’Ambiente).
Ricordo che per tecniche di esercizio della centrale si intendono:”…. sia le tecniche impiegate sia le modalità di progettazione,  costruzione, manutenzione, esercizio e chiusura dell'impianto;” (DLgs 152/2006).    

Garantire un livello elevato di tutela ambientale nell’area interessata dalla centrale
Gli obiettivi dell’AIA sono: “…….finalizzati al conseguimento di un livello elevato di protezione dell’ambiente nel suo complesso.” Corte Di Giustizia 31 marzo 2011 causa C‑50/10

Verificare l’impatto cumulativo con le altre fonti di emissione
 “Si devono altresì valutare il complesso di tutte le emissioni degli impianti e delle attività presenti, le emissioni provenienti  da altre fonti e lo stato di qualità dell'aria nella zona interessata.” comma 5 articolo 251 del Dlgs 152/2006 (disciplina generale emissioni per impianti soggetti ad AIA)

Limitare le emissioni al di sotto dei limiti di legge
Recita il comma 16 articolo 271 del Dlgs 152/2006 (disciplina emissioni nell’aria anche delle centrali come quella spezzina): “16. Per gli impianti sottoposti ad autorizzazione integrata ambientale i valori limite e le prescrizioni di cui al presente articolo si applicano ai fini del rilascio di tale autorizzazione, fermo restando il potere dell'autorità competente di stabilire valori limite e prescrizioni più severi.”.


Limitare la potenza della centrale (chiusura gruppi) e modificare la quantità/qualità del combustibile (es. sostituire carbone con il metano)
1. nella domanda di AIA deve essere indicata anche la portata dell’impianto (lettera a) comma 1 articolo 29ter DLgs 152/2006)
2. nella domanda di AIA  Enel deve presentare tra l’altro i seguenti dati: le materie prime e ausiliarie, le sostanze e l'energia usate o prodotte dall'impianto (lettera b) comma 1 articolo 29ter DLgs 152/2006)
3. tra le considerazioni per determinare le migliori tecnologie applicabili alla centrale ci devono essere anche il consumo e la natura delle materie prime ivi compresa l'acqua usata nel processo e l’efficienza energetica (punto 9 allegato XI parte II al dlgs 152/2006)
Infatti:
L’AIA centrale Enel di Pietrafitta prevede tra le prescrizioni: “ La centrale dovrà essere esercita nel rispetto dell’assetto impiantistico e della capacità produttiva dichiarati nella domanda di AIA
L’AIA delle centrale di Fiume Santo prevede “Il Gestore dovrà attenersi alla capacità produttiva dichiarata in sede di domanda di AIA ed è autorizzato all’utilizzo dei seguenti combustibili, ovvero combustibili più puliti, definiti nelle caratteristiche merceologiche ai sensi delle normative vigenti”.

Introdurre le migliori tecnologie coerenti con la specificità del sito, dopo adeguata istruttoria
Recita l’articolo 29septies del Dlgs 152/2006 (disciplina generale dell’AIA): “1. Se, a seguito di una valutazione dell'autorità competente, che tenga conto di tutte le emissioni coinvolte, risulta necessario applicare ad impianti, localizzati in una determinata area,misure più rigorose di quelle ottenibili con le migliori tecniche disponibili, al fine di assicurare in tale area il rispetto delle norme di qualità ambientale, l'autorità competente può prescrivere nelle autorizzazioni integrate ambientali misure supplementari particolari più rigorose, fatte salve le altre misure che possono essere adottate per rispettare le norme di qualità ambientale.”. 


SULLA BASE DI QUANDO SOPRA EVIDENZIATO DOVE STA IL SIGNIFICATO INNOVATIVO DELL’AIA?
Nella normativa precedente la procedura autorizzatoria metteva al centro l'impianto da autorizzare (se rispettava i limiti si autorizzava altrimenti no) oggi non basta rispettare i limiti bisogna prima rispettare il territorio in cui l'impianto è collocato, anzi la collocazione è accettabile sono se migliora la qualità dell'insieme del territorio a cominciare dalla salute. Qui sta il significato ambientale della parola "integrata" dell'AIA (quello amministrativo è chiaro l'AIA integra le vecchie autorizzazioni settoriali), vale a dire che l'autorizzazione deve valutare come complessivamente l'impianto da autorizzare si va ad "integrare" con il territorio/ambiente perchè l'ambiente non è fatto a compartimenti stagni, perchè il territorio non è una tavola vuota ma spesso e volentieri è già piena di tante presenze inquinanti, perchè l'ambiente è strettamente legato alla salute.


INFINE I POTERI DEL SINDACO: IL PARERE SANITARIO
 “7. Nell'ambito della Conferenza dei servizi  di  cui  al  comma  5, vengono acquisite le prescrizioni del sindaco di  cui  agli  articoli 216 e 217 del regio decreto 27  luglio  1934,  n.  1265,”   comma 7 articolo 29quater del dlgs 152/2006 prevede.
Tradotto il parere del Sindaco è obbligatorio ed è rilasciato nell’ambito del suo ruolo di massima autorità sanitaria del territorio comunale.

Quindi il Parere deve avere la finalità di dimostrare la accettabilità sanitaria della presenza di una industria insalubre in zona abitate.
Quindi il parere con prescrizioni del Sindaco deve essere finalizzato a tale obiettivo cioè:
stabilire l’effettiva pericolosità dell’industria per la  salute e l’incolumità pubblica nel contesto urbanistico il che comporta, almeno:
  1. una valutazione della rilevanza sanitaria delle emissioni dell’impianto
  2. una valutazione dello stato sanitario della popolazione interessata
  3. una valutazione della evoluzione del contesto urbanistico interessato dall’impianto
  4. una valutazione dei rischi di incidenti rilevanti dall’impianto


CONCLUSIONI 
Se l’AIA può occuparsi di
1. potenza,
2. qualità dei combustibili
3. alternative di gestione della centrale,

Regione, Provincia e Comune possono chiedere prescrizioni in tal senso.
Certo la Commissione AIA può non accettarle  ma dovrà farlo a maggioranza (nella Commissione ci sono anche i tecnici degli enti locali) e dovrà soprattutto motivarlo da un punto di vista tecnico. Se la motivazione non sarà fondata tecnicamente l’AIA sarà illegittima.


QUINDI AFFERMARE CHE LA RICHIESTA DI CHIUSURA DEL GRUPPO AL CARBONE

E’ CONTRO LA LEGGE ……..

NON È DA MENTITORI

È PEGGIO…… E’ DA IGNORANTI DA UN PUNTO DI VISTA AMMINISTRATIVO!



P.S.  LA STORIA CHE IL METANO COSTA DI PIÙ  NON È VERA ECCO PERCHÉ
Quelli che sostengono che non si può togliere il carbone dalla centrale Enel sono gli stessi che sostengono la tesi del metano non si può perché costa troppo.
Il metano costa di più perché le esternalità dei costi del carbone ricadono tutti sulla collettività. Leggete cosa scrive l’ultimo rapporto (2011) della Agenzia Internazionale per l’energia in relazione alla necessità di ridurre l’uso delle fonti fossili (carbone e petrolio) nella generazione elettrica: Se entro il 2017 non verrà implementata una nuova  e decisa azione, le infrastrutture connesse al settore energetico esistenti in quel momento  produrranno l’intero volume di emissioni di CO2 consentito nello Scenario peggiore al 2035.  In questa ipotesi, non rimarrebbe alcuno spazio di inserimento per centrali elettriche,  stabilimenti industriali ed altre infrastrutture di nuova costruzione a meno che non siano  a zero emissioni di anidride carbonica, il che sarebbe estremamente costoso. Ritardare  l’azione è un finto risparmio: per ogni dollaro di investimento evitato nel settore elettrico prima del 2020, sarà necessario investire 4,3 dollari in più negli anni successivi al fine di controbilanciare l’aumento delle emissioni.

Avete capito cosa dice il massimo organismo internazionale ufficiale che si occupa di energia? Ritardare la riduzione dell’uso delle fonti fossili e la riduzione degli incentivi a favore di queste E’ UN costo che si scaricherà sull’intero sistema produttivo mondiale e quindi ancora di più italiano, aggiungo io, visto che siamo poveri di qualsiasi fonte fossile ma ricchi di fonti rinnovabili potenziali!


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