mercoledì 3 ottobre 2018

Futuro area Enel a Spezia: non serve aspettare i Piani Nazionali il Comune ha strumenti per intervenire subito!


Ma come cavolo si fa a sostenere la tesi per cui bisogna aspettare un nuovo Piano Energetico Nazionale per discutere il futuro dell'area Enel? Tesi sostenuta da consiglieri di maggioranza lunedì sera nel Consiglio Comunale spezzino che ripetono a pappagallo le amenità dei rappresentanti Enel che hanno tutto l’interesse in questa fase a inventarsi scuse per fare melina sul futuro dell’area.


Se fosse vera questa tesi allora mi si spieghi perché in altri siti dove Enel sta dismettendo le centrali sono già in fase avanzata progetti di riuso delle aree.
Qualcuno potrebbe dire ma in molti di quei siti sono previsti progetti di vendita dell’area e che non riguardano investimenti Enel sull’energia rinnovabile (vedi Montalto e Campomarino).
 Allora mi si spieghi perché, rimanendo alla energia, in giro per il territorio si stanno realizzando (anche da parte di Enel) progetti di risparmio energetico e di uso delle fonti rinnovabili già ora agevolati da una normativa di derivazione UE a prescindere da piani nazionali reali o fantomatici.

Che poi quelli che tirano fuori sta storia del piano energetico nazionale sono i primi a individuare una soluzione precostituita: una centrale a gas (vedi odg votato dalla maggioranza nel consiglio comunale spezzino del primo ottobre). Ma come non bisognava aspettare il Piano nazionale per capire le esigenze produttive prima di individuare soluzioni precise?

Siamo di fronte ad una confusione imbarazzante. Sempre che non sia voluta!

Proporre la soluzione della centrale a gas significa ammettere che il prezzo che Enel per il momento sta chiedendo per restare a Spezia è quello di mantenere un presidio energetico tradizionale. Quindi chi ha scritto quel passaggio sulla centrale a gas nell’odg votato in consiglio comunale o è in mala fede o non sa cosa ha scritto!

C’è addirittura chi, nella maggioranza presente in Consiglio Comunale, ha sostenuto la tesi per cui con l’odg approvato si è deciso di non lasciare la destinazione industriale dell’area. Certo si indicando la soluzione della centrale a gas, ma per favore!

In realtà non serve aspettare i Piani Nazionali che se avessimo dovuto aspettarli (visto la fine che hanno fatto quelli precedenti) saremmo rimasti a lume di candela da decenni.  Oggi, cari consiglieri di maggioranza, la produzione da fonti rinnovabili è sostanzialmente liberalizzata, anche troppo aggiungo io visto che con la storia delle assimilabili alle rinnovabili si stanno proponendo impianti che con la scusa delle “rinnovabili” in realtà trattano e bruciano rifiuti, vedi per rimanere a Spezia i famosi biodigestori!

Cosa serve allora. Lo scrivo da mesi inascoltato.

Occorre che la Amministrazione Comunale ponga dei paletti nell’ambito delle sue competenze a cominciare da quelle di pianificazione urbanistica e da quelle di prevenzione sanitaria.

Si vuole evitare che l’area Enel resti  con destinazione di uso che permetta impianti inquinanti? Bene si usi il nuovo PUC, o una variante in attesa del nuovo, dove si stabilisca quali attività potranno finire in quell’area anche se restasse industriale escludendo le categorie più pericolose delle industrie insalubri di prima classe. Eh sì perché cari consiglieri comunali di maggioranza (confusi e poco preparati) dovete sapere che la destinazione dell’area dipenderà molto dal tipo di bonifica che verrà svolta e quindi dal livello residuo di inquinamento che resterà. Ma anche se l’area restasse a destinazione industriale il Comune può vincolarla proprio attraverso il vecchio strumento della regolamentazione della presenza delle industrie insalubri di prima classe!

Inoltre si vuole evitare che si realizzino nuovi impianti e/o attività  pericolose per la salute dei cittadini? Bene! Il Comune si doti di uno studio di danno sanitario per il passato e di valutazione di impatto sanitario per gli scenari futuri per l’uso dell’area. Solo così il Sindaco avrà a disposizione gli elementi per esercitare il secondo potere fondamentale che il Comune ha (dopo quello della pianificazione sopra riportato) e cioè quello di massima Autorità Sanitaria sul territorio comunale ai sensi del Testo Unico Leggi Sanitarie articoli 216 e 217.


Ecco queste sono cose concrete insieme ad altre su cui ho già scritto e a cui vi rimando.  Basta di prendere in giro i cittadini datevi da fare ed evitate la cosa  che i politici sanno fare meglio: lo scaricabarile!





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